Alla memoria di Salvatore Furia,
ai “giovani della Schiaparelli”,
alle loro famiglie, ai benefattori
e agli illuminati amministratori,
a chi ci ha voluto bene
e ci segue in questa impresa.
A chi giunge dalla pianura Varese e il suo lago appaiono inseriti in un paesaggio di grande bellezza: nella maestosa cornice delle Alpi risaltano i verdi pendii del massiccio Campo dei Fiori con le punte Orino, Merigetto, Trigonometrico, Paradiso e Tre Croci. Il colpo d’occhio coglie sulla destra della montagna il rosario di bianche cappelle della Via Sacra, che si inerpica nel verde e forma col santuario il complesso monumentale di Sacro Monte. Ai suoi piedi si trovano la “città giardino” e il lago.
La montagna è un’oasi verde. Conserva la sua bellezza perche’ con lungimiranza fu preservata costituendola, nel 1984, a parco regionale. Verso la cima, dove la faggeta lascia il posto all’abetaia, spiccano altri monumenti, molti in stato di completo abbandono, che ci riportano al tempo splendido della Belle Epoque: sono il Grand Hotel Campo dei Fiori, il ristorante panoramico, la colonia Magnaghi, la funicolare con le sue stazioni di S. Monte e Tre Croci e più in basso, le ville Liberty.
L’abetaia nasconde un’altra bellezza, che da oltre cinquant’anni gratuitamente ne anima i luoghi con attività operose e costruttive. E` la Cittadella di Scienze della Natura, lungamente pensata e tenacemente voluta dal suo fondatore, Salvatore Furia, che voleva così costruire un “ponte tra la scienza e il popolo”, un luogo dove il tempo libero fosse dedicato alla conoscenza, alla divulgazione, al lavoro utile: … la Cittadella ha un ruolo didattico-divulgativo, proponendosi come veicolo di conoscenza della natura, della sua unicità e del suo valore, nella consapevolezza che solo ciò che si impara ad amare può essere difeso dall’ignoranza e dalla speculazione, e dunque conservato per le generazioni che verranno.
Essa è la testimonianza dell’impegno appassionato di generazioni di associati, del loro lavoro manuale e intellettuale in condizioni anche difficili. Le numerose persone che per vario tempo vi hanno lavorato, hanno animato una comunità che continua e si rinnova, riproponendo ai giovani la sua proposta educativa di lavoro di squadra, di amicizia e di scambio, in cui ciascuno pone se stesso al servizio di un progetto comune, nel contesto bellissimo delle stagioni del Parco. Questa esperienza ha lasciato nella vita di molti un’impronta e ha trasformato i luoghi, rendendoli accogliente meta di scolaresche, studiosi e visitatori.
La Cittadella comprende l’osservatorio astronomico “Giovanni Virginio Schiaparelli”, il Centro Geofisico Prealpino con la rete di rilevamento meteorologico e la stazione sismica I.N.G.V., il giardino montano “Leopoldo e Maria Zambeletti” con la serra fredda e i percorsi didattici. Tutto questo non esisterebbe senza il generoso apporto di cittadini e istituzioni che hanno creduto nelle finalità della Cittadella, come la signora Sofia Stringher Zambeletti, i coniugi Adele e Sai Vita, i fratelli Mascioni, le Amministrazioni del Comune e della Provincia di Varese, la vecchia Azienda Autonoma di Soggiorno, la Regione Lombardia e molti altri. Si vuole qui ripercorrerne la storia, ricordando per quanto e possibile le persone che vi contribuirono col loro lavoro o il loro generoso sostegno.
Salvatore Furia ci ha lasciati il 12 agosto 2010. Ora riposa sulla sua amata Cima Paradiso. Dalla terrazza dell’Osservatorio contempla l’emozionante paesaggio delle Alpi, la pianura che si estende a sud fino all’Appennino. Ascolterà nuove voci continuare un’opera faticosamente intrapresa e continuata. In queste cronache, nelle pagine dei suoi diari, il racconto a tinte vive di una storia coinvolgente. Lo ricordiamo con l’affetto dovuto a un maestro, e a un uomo che ha compiuto la sua corsa guardando avanti, sognando e adoperandosi senza risparmio per un mondo più bello.
Varese 1 ottobre 2016
Luca Guido Molinari
La “Cittadella di scienze della natura Salvatore Furia”, sulla Cima Paradiso (1226 m.) del Campo dei Fiori, fu a lungo ponderata e poi edificata negli anni da Salvatore Furia, grazie alle donazioni di benefattori, all’enorme lavoro dei volontari dell’Associazione “Giovanni V. Schiaparelli”, al sostegno delle Amministrazioni dei Comuni di Varese, Luvinate, della Provincia di Varese, e della Regione Lombardia. La circonda il Parco Regionale del Campo dei Fiori. Sullo sfondo le bianche cime delle Alpi Svizzere e il Lago Maggiore. Da destra si notano: l’edificio dell’osservatorio con la cupola “Vita”, la cupola “Mascioni”, l’edificio con la terza e piu` grande cupola “Galileo”. Alla base si trova la serra fredda.