Prime schermaglie con la RAI

Con lettera del 18 giugno 1963 la RAI informò la Schiaparelli che intendeva installare un ripetitore UHF omnidirezionale per il secondo canale di altezza 60 metri, a 200 metri dall’osservatorio. La posizione garantiva la visibilità ottica del Monte Sommafiume (per il collegamento della Valtellina) e della Val D’Ossola, con due fasci di microonde.

La RAI vuole costruire un ponte ripetitore per il secondo canale proprio a Campo dei Fiori … Il Signor Furia ogni giorno ha un nuovo problema e un nuovo dispiacere da superare (Agenda, 25 giugno 1963).
Esame morale della proposta della RAI … se dico si gli utenti (che sono tanti) e la RAI ci diranno appena grazie, se dico no diranno che sono un dittatore insensibile, se dico si ammazzerò l’osservatorio e il centro radio. Infatti in questo caso le luci di posizione ostacolerebbero le osservazioni e le nostre esperienze radio disturberebbero la TV. Qual’è  la soluzione più buona per tutti? (Agenda, 10 giugno 1963).

Furia rispose rilevando che la posizione indicata dalla RAI era errata, in quanto coincideva con l’asse della cupola, e convocò i dirigenti RAI a Villa Mirabello (11 luglio 1963) per eccepire che l’altezza di 60 m avrebbe comportato la necessità di luci di segnalazione, tanto più che si doveva tenere conto di altri 14 m di contenitore per antenne e pannelli, e che la distanza di 210 m era intollerabile. Propose lo spostamento al monte Trigonometrico. Di fronte all’obiezione che la posizione era l’unica possibile, Furia richiese che l’altezza del pilone scendesse sotto i 40 metri.

Ma guarda un pò che bella scoperta! Aver costruito un osservatorio sulla vetta di una montagna per avere un orizzonte libero e trovarmi piantato a meno di 200 metri un traliccio che lo supera di 49 metri e con un bel fanale rosso in cima per di più! Prima che ciò avvenga diventerò dinamitardo! (Agenda, 4 ottobre 1963).

L’1 luglio 1964 Furia fu avvertito dal notaio Zanzi che una delegazione RAI voleva conferire con l’avvocato Pierluigi Viola, curatore degli interessi della famiglia Zambeletti. Inviò subito all’avvocato un telegramma per esortarlo a non cedere alle condizioni RAI. Viola rispose il giorno stesso: “… la donante non può nemmeno pensare che possano essere costruite a cima Paradiso, sui mappali facente parte della donazione, opere contrastanti con la sostanza e lo spirito e le intenzioni della avvenuta donazione”.


Nella notte di domenica 8 settembre 1963 i ladri fecero visita alla baita, portando via coperte cibarie e un binoculare, e imbrattato le pareti con la vernice rossa lì trovata. Trovarono anche le capsule di radium del parafulmine radioattivo, conservate in un involucro di piombo. Le hanno estratte e maneggiate, e poi abbandonate.

Sul finire di novembre cadde la prima neve. I lavori edili furono sospesi il 2 dicembre dopo la prima gettata della soletta dell’edificio.

23 dicembre 1963 visita del vescovo di Balsas, Diego Parodi (Brasile).

L’agenda 1964 delle attività dei soci si apre con gli auguri di Lucio Bossi, e di Salvatore Furia: agli amici tutti auguro un anno di prosperità e di salute. Da parte mia prometto che farò anche di più per l’avvenire della nostra associazione … e perciò chiederò sempre di più.

Mercoledì 1 gennaio 1964 ore 0,00. In casa Andreoletti, una bella riunione di amici, salutiamo il nuovo anno che sorge. Il 1963 vide l’inizio dei lavori della Specola: il 1964 servirà a completarla per la prima parte del mio programma. Se Dio vorrà, l’anno che nasce sarà destinato anche ad una profonda, fondamentale opera di organizzazione generale della Società all’interno e degli astrofili o gruppi associati di astrofili all’esterno. Sono perfettamente conscio dei sacrifici che immancabilmente ci attendono ma soprattutto delle avversità e degli ostacoli che da ogni parte si scateneranno. L’anno 1963 sotto questo profilo è stato un severo monito, il 1964 collauderà i collaboratori alle prove del “fuoco”. D’ora innanzi la nostra parola d’ordine sarà “Unione degli astrofili Italiani”.

Ogni mattina la sede di Villa Mirabello era visitata da Camilla Zanzi e, nel tardo pomeriggio, da Furia e soci per studio personale o conversazioni scientifiche. Furia lamenta che i soci firmano la presenza senza indicare l’attività svolta.


Sabato 18 gennaio 1964, Astrofisma di Aldo Candela, seguito da Pierre Conan (22 febbraio 1964) e Luigi Rossi (14 marzo 1964, astrofisica).

Lunedì 6 gennaio 1964. A Campo dei Fiori con Angelo Fidanza, Sig. Lussi, Aldo Candela, Anna Saveri e Camilla Zanzi per verifica dello stato di conservazione e protezione del cantiere edile.
E` veramente strano! Dopo essermi battuto per tanti anni per l’erezione di questa istituzione, ma soprattutto dopo averla sognata per ogni notte e per tanti anni, ora che la vedo costruire materialmente a poco a poco, sento una sottile malinconia. E` come se il sogno stesse per svanire. Infatti tra poco la realtà presenterà a tutti un bell’edificio (o brutto, secondo i gusti) e tutti potranno ammirare e godere dell’osservatorio. Però io che dovrei essere maggiormente felice e soddisfatto sento al contrario un indicibile senso di tristezza.
E un pò, almeno così penso, come quando si è atteso a lungo la nascita di una creatura: dopo la felicità dei primi istanti subentra la pensosità e la preoccupazione per il suo avvenire, che sia bello, che sia sicuro, che non incontri amarezze, che la sua vita sia cosparsa di molte soddisfazioni e tra queste ci sia anche quella di essere utile al prossimo nostro e di rendere lode a Dio. Ma io sono ugualmente triste. Perché?

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