Decalogo

Alla vigilia di un intervento chirurgico, Furia affidò a Umberto Trevisan una lettera datata 11 ottobre 1961. Gli affidava la direzione raccomandando l’aiuto dei consiglieri (abbia con loro molto riguardo e moltissima pazienza e se si eclissano li vada a rintracciare) con un decalogo di consigli. Si riportano alcuni punti:

6° Le rammento che se Ella vuole veramente che la Società si avvii ad un sicuro avvenire, come ho sempre sperato, deve innanzi tutto lottare contro la sua medesima stanchezza, contro la pigrizia che sopraggiunge ad ogni delusione, e sopratutto contro la burocrazia delle Autorità.

  • Non si fidi delle promesse, ma se gliele fanno, sarà suo preciso compito di farle concretare.
  • Non usi le maniere dolci ma quelle diplomatiche dell’ossequio e del rispetto reciproco prima di passare all’unica via che reputo migliore: l’azione. – Il fatto compiuto.
  • Ciò è unicamente ammissibile e morale, però, solo se il fine che vuole ottenere è veramente morale e utile alla Società e alle sue finalità statutarie.

10° Il suo principale nemico starà sempre dentro di Lei e si chiama: paura o se più le aggrada scoraggiamento o delusione.

  • Dovrà combatterla o tutto cadrà inevitabilmente.
  • Sia severo ed equo se vuole raggiungere l’ordine all’interno della Società.
  • Si rammenti che non potrà ottenerlo in nessun altro modo che con la coerenza, con dignità, forse con severità ma non troppa, sempre con tatto e poche arie. Chi deve decidere è Lei, ascolti i consigli, non ci dorma sopra, ma infine tocca a Lei decidere: lo faccia secondo coscienza e scienza.
  • Nessuno potrà mai rimproverarLe alcunché ed anche se qualcuno ci proverà cozzerà nel pubblico disgusto.

11° Diffidi di chi le promette di fare grandi cose si fidi di chi promette poco e magari a stento.

  • Qualora il peso della direzione fosse troppo forte per Lei cerchi solo fra i suoi più fidi amici-soci (li scelga bene!) colui che possa marciare a fianco a Lei senza altra ambizione al di fuori del progresso della società.
  • Per individuare tale virtù ci vuol poco, osservare il più possibile quello tra i soci che abbia il maggior numero di presenze in sede, in osservatorio, alle lezioni e che ami l’Astronomia.

12o Si batta senza esitazione perché il nome dell’Osservatorio sia quello di G. V. Schiaparelli – perché esso sia libero a chiunque senza alcuna discriminazione, se avrà mai denaro in cassa, faccia borse di studio, e se non ne avrà, ne cerchi per lo stesso motivo.

14o Non si fermi ogni qualvolta avrà realizzato qualcosa a contemplarlo; lasci che lo facciano gli altri e che badino a rifinire la di Lei opera (badando che non la deturpino) e proceda avanti verso altre mete.

  • Organizzi serate divulgative, conferenze, osservazioni, ricerche, congressi, sedi sociali ovunque e sempre.
  • La Sua vita non basterà, Le diranno che Lei è matto, che trascura la famiglia (non faccia però quello che ho fatto io) che è una lotta contro i mulini a vento e molti non capiranno neanche quello che Lei costruisce e la lingua che Lei parla.
  • Su cento giovani che verranno in società almeno 70 se la squaglieranno al più presto possibile, ma altri 30 si uniranno a Lei per rendere migliori gli altri per costruire un ponte di comprensione fra la scienza e il volgo perché tutti possano comprendere che non v’è ombra di libertà né tutela dei diritti umani, né coscienza dei doveri verso la collettvità e verso Dio se non si cerca di aprire gli occhi sul “vero” del creato prima di chiudere per sempre quelli del nostro attuale corpo e quando aprirli di “là” sarebbe ormai tardi, troppo tardi.

Sono stanco e tutto ciò che mi premeva forse non l’ho nemmeno espresso, ma tanté, non basterebbe un volume per esprimerlo, mi accontento ugualmente di ricordarLe ancora che tutto ciò che ho fatto, bene o male, pieno zeppo di errori e di cocciutaggine potrà e deve essere discusso, se ne vale la pena, ma una cosa non potrete mai discutere o diminuire: la mia immensa fede. Che Dio La guidi e Le indichi il medesimo cammino. Coraggio! E avanti!

Arrivederci Addio suo Salvatore Furia.

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