Il Cannocchiale Merz
Un passo decisivo fu l’acquisizione, il 7 ottobre 1958, del prezioso telescopio equatoriale Merz-Cooke dell’ing. Gaetano Spina. Egli era un industriale di Busto Arsizio, proprietario di un’azienda di tessuti di rajon che aveva fatto fortuna durante la guerra confezionando paracadute per l’aviazione. Era anche astrofilo e amico del prof. Cecchini, direttore dell’Oss. di Merate. L’osservatorio di Spina si trovava a Busto Arsizio in via Generale Fanti 11, e inaugurò l’attività nel marzo 1935. Alla sua morte, gli eredi misero in vendita lo strumento.
Attraverso il giornalista Adamo Cocco di Busto, Furia fu messo in contatto con l’erede Emilio Spina. La richiesta degli eredi era cinque milioni di lire. Furia dichiarò la sua impossibilità a farvi fronte. Nella riunione di consiglio del 7 febbraio 1958 fu deciso di cercare fondi presso note aziende. Pochi giorni dopo Furia riferì sui tentativi andati a vuoto o sotto condizione.
Emilio Spina suggerì a Furia di rivolgersi direttamente a sua madre, la signora Zaira Morganti Spina. Furia si presentò e le espose il progetto. Questa fu la risposta: Lei faccia conto che lo strumento sia suo, che riesca o no a costruire l’osservatorio. A parlare a mio figlio ci penso io. Lei è come mio marito: anche lui era di Catania, e aveva il suo vulcanico entusiasmo.
Due giorni dopo Furia prelevò lo strumento, in lucide e pesanti casse di castagno. Le trasportò nel garage della sua casa e chiamò i soci. Alla quella vista un socio, con una velata mestizia che colpì Furia che si aspettava manifestazioni di entusiasmo, disse: ho capito che questa è una strada che non potrà fermare nessuno. Tu costruirai l’osservatorio.
Furia pagò lo strumento con alcune rate da 20 mila lire, una cifra simbolica ma pesante per le sue tasche. Assieme al prezioso telescopio furono acquistati il quaderno con le memorie astronomiche di Spina, un obiettivo fotografico tripletto Zeiss Jena da 105 mm F 500 mm, il micrometro filare “Milani” per le misure angolari, una cassetta di oculari ortoscopici Zeiss con filtri, il dispositivo ad estinzione per la misura di magnitudini stellari col metodo di Argelander.